E’ da poco terminato nel carcere di Verona l’interrogatorio di Filippo Turetta, accusato dell’omicidio della giovane Giulia Cecchettin.
Dopo circa trenta minuti è terminato l’interrogatorio del giovane Filippo Turetta, accusato dell’omicidio della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin.
La brutta storia che ha coinvolto Giulia, uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta, ha scosso tutto il popolo italiano. Dopo aver tentato la fuga, il ragazzo è stato arrestato dalle forze dell’ordine in Germania domenica 19 novembre, per poi essere trasferito nel carcere di Verona lo scorso sabato. Ed è proprio nel carcere di Verona che oggi si è tenuto l’interrogatorio, in presenza del pm Andrea Petroni, della gip Benedetta Vitolo e dell’avvocato del giovane Giovanni Caruso.
Inoltre, nella giornata di ieri, Filippo Turetta ha incontrato nel carcere di Montorio uno psicologo, un educatore e il cappellano. Stando a quanto riferito all’AGI, il giovane è apparso in buone condizioni nonostante tutto quello che è successo nelle ultime settimane. Tornando all’interrogatorio avvenuto poco fa, iniziano ad arrivare i primi dettagli su quanto accaduto nel carcere.
Come detto, si è tenuto nella mattinata odierna l’interrogatorio di Filippo Turetta, il ragazzo accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin.
L’interrogatorio è durato circa trenta minuti, con l’inchiesta che oggi può essere giunta ad un punto di svolta. Il legale del giovane, Giovanni Caruso, ha assicurato che non avanzerà nessuna istanza al tribunale, neanche per chiedere gli arresti domiciliari che, comunque, difficilmente sarebbero stati concessi. Filippo Turetta, durante l’interrogatorio, probabilmente si sarà avvalso della facoltà di non rispondere, anche se è possibile ipotizzare che qualche dichiarazione spontanea sia stata comunque rilasciata dal ragazzo. Inoltre non è stato tirato fuori neanche una possibile richiesta di una perizia psichiatrica.
A parlare è anche il legale della famiglia di Giulia, Nicodemo Gentile, che ha affermato: “Filippo Turetta ha dimostrato di essere un ’molestatore assillante’, infatti, il suo comportamento, come sta emergendo da più elementi da noi già raccolti, è connotato da plurime e reiterate condotte che descrivono ’fame di possesso’ verso la nostra Giulia. Un assedio psicologico che aveva provocato nella ragazza uno stato di disorientamento e di importante ansia. Un uso padronale del rapporto che ha spinto il Turetta prima a perpetrare reiterate azioni di molestie e controllo, anche tramite chiamate e messaggi incessanti, e poi, in ultimo l’ omicidio, al fine di gratificare la sua volontà persecutoria”.
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