La Yamaha non ha vinto nemmeno una gara nel 2023, un dato decisamente insoddisfacente. Ora però c’è la ricetta per fermare la Ducati.
Il futuro della MotoGP sembra andare ancora verso un dominio Ducati, che ormai prosegue da diversi anni. La casa di Borgo Panigale vince il mondiale costruttori ormai dal 2020, ma è nell’ultimo biennio che ha iniziato a prendersi tutto, con Pecco Bagnaia due volte campione del mondo piloti. La Yamaha è una delle grandi decadute assieme alla Honda, ed in questa stagione sembra aver toccato il fondo come ci dicono anche le classifiche iridate.
Inoltre, la Yamaha non ha vinto neanche una gara, con Fabio Quartararo che si è dovuto accontentare di due podi non certo soddisfacenti per uno che due anni fa vinceva il mondiale. In futuro, sono attese grandi novità dal punto di vista regolamentare con l’arrivo delle concessioni, e da parte della casa di Iwata è arrivata anche una richiesta agli organizzatori per fermare la Ducati.
Per il futuro della MotoGP si parla molto di concessioni, con Honda e Yamaha che sono quelle che dovrebbero approfittarne maggiormente. Sembra davvero incredibile come i due colossi giapponesi debbano aver bisogno di aiuti esterni, ma in una top class che si è evoluta così tanto, i costruttori del Sol Levante sono rimasti indietro. Di certo, chiudere il gap con la Ducati non sarà un’impresa facile, ma adesso potrebbe esserci qualche speranza in più.
I test in più che verranno concessi ed altri vantaggi, uniti a svantaggi alla Ducati come il minor numero di set di gomme da utilizzare, potrebbero fare al caso della casa di Iwata, ma il boss Lin Jarvis ha anche attaccato la casa di Borgo Panigale. Il team manager della Yamaha, infatti, ritiene che debbano esserci meno moto italiane in griglia.
Ecco le sue parole: “So quanto le concessioni siano importanti anche per noi. Anche il prossimo anno avremo due soli piloti e fare più test ci potrebbe aiutare per ridurre il distacco. Senza dubbi, andremo a sfruttare un maggior numero di Wild Card rispetto allo scorso anno, ne useremo almeno tre, ma forse anche di più. Abbiamo prolungato per due anni con Cal, faremo più test in Europa“.
Jarvis ha poi aggiunto: “Concessioni esagerate? Capisco chi lo dice, ma dal mio punto di vista sono troppe anche 8 Ducati in pista, loro hanno offerto moto potenti a buon prezzo ed altri costruttori non lo hanno fatto, e questa è una cosa che ha funzionato per la Ducati. Tuttavia, secondo me si dovrebbero limitare ad averne sei, altrimenti qui diventa una Ducati Cup“.
Dal punto di vista dei team clienti, ci sarà da capire se il Mooney VR46 Racing Team proseguirà con Ducati anche alla fine del 2024, visto che da tantissimo tempo si parla di un’alleanza con il marchio nipponico, del quale Valentino Rossi è ambasciatore. Correre con solo due moto, come si è visto, è un grave handicap, e per il futuro non sono escluse novità importanti.
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