Arriva in Italia una grande novità legata al diesel. Dovrebbe essere più sostenibile, ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Il biodiesel è al centro dell’attenzione in Italia e non solo. Si tratta di un carburante realizzato con l’ausilio di olio vegetale, grassi animali e oli da cucina riciclati. E’ caratterizzato da una combustione più pulita e prevede minori emissioni inquinanti.
Contribuisce a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e supporta l’agricoltura locale attraverso l’utilizzo di risorse rinnovabili di origine nazionale. E’ inoltre biodegradadabile (garantisce perciò un impatto ambientale minore).
Può essere impiegato nella stragrande maggioranza dei mezzi alimentati a diesel, e può essere una valida alternativa decisamente sostenibile a benzina e al diesel tradizionale. Questo perché consente la miscelazione con il gasolio ‘normale’ in proporzioni variabili. Peraltro, il suo utilizzo non richiede alcun tipo di modifica ai propulsori diesel. E tanto meno particolari modifiche ai motori in cui viene adottato.
Come avrete capito dalle precedenti righe, il biodiesel rappresenta assolutamente un’alternativa di carburante rinnovabile e sostenibile per ogni veicolo diesel o quasi. Già molti brand automobilistici hanno scelto di far sì che le proprie auto siano compatibili con questo carburante. Così facendo, per un automobilista sarà possibile scegliere più di un servizio per fare il pieno alla propria macchina. Anche in Italia viene preso sempre più in considerazione, come peraltro può facilmente dimostrare l’ultima serie di movimenti del nostro Paese in merito.
Al momento è disponibile in 50 stazioni di servizio Eni, ed è anche facilmente accessibile in ben 150 punti vendita in Italia a partire dallo scorso marzo. Vanno considerati non poco gli sforzi di Eni in tal senso, dato che sono stati valorizzati vari accordi e altrettante partnership per valorizzare la produzione di questo importantissimo biocarburante. E non abbiamo detto tutto quello che c’era da sapere; di recente, nella bioraffineria di Gela, è arrivato il primo carico di olio vegetale prodotto nell’agri-hub di Makueni. A Venezia è giunto il primo carico di oli di frittura esausti.
L’obiettivo di Eni è quello di coprire il 35% dei suoi rifornimenti – presenti nelle proprie bioraffinerie – con biocarburanti entro il 2025. Una data, ormai, sempre più vicina e attesa. Di certo l’Italia sta lavorando sodo per raggiungere certi risultati ambiziosi. E non è l’unico luogo in cui questo sta avvenendo, proprio per questa ragione infatti il biodiesel può avere un concreto futuro automobilistico.
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