In Italia si sta muovendo intensamente il mercato automobilistico e vi sono delle novità davvero molto interessanti.
Mai come in questi anni è davvero molto importante poter tenere controllati i dati legati alla vendita di automobili, considerando infatti come siamo all’interno di un’imponente transizione ecologica. L’intento delle grandi aziende è quello di produrre quante più vetture elettriche possibili, limitando così sempre di più l’inquinamento ambientale.
Indubbiamente in questo momento l’Italia è molto indietro rispetto a tanti altri Paesi europei che stanno abbracciando in modo convinto questa mobilità. Il problema è legato al momento ai prezzi di mercato che per le vetture a impatto zero sono decisamente superiori rispetto a quelle termiche.
Non si può negare anche il fatto che l’autonomia rappresenti un altro limite evidente di queste vetture che sono spesso costrette a dover ricaricare dopo poche centinaia di chilometri. A questo si aggiunge anche che le ricariche non sono ancora frequentissime, nonostante si stia dando vita a una sensibile opera di rinnovamento.
Per questi motivi il totale delle auto elettriche sul mercato italiano nei primi undici mesi del 2023 è solo del 4,1% sul complessivo dei veicoli venduti. Numeri estremamente lontani dall’83% della realtà norvegese, unica nel proprio genere, ma anche rispetto a Germania e Francia i dati sono negativi. Qualcosa però si sta finalmente muovendo e fa sperare in positivo per il futuro.
Di recente è stata portata avanti un’indagine di mercato da parte di TEA, ovvero l’Osservatorio sulle Trasformazioni dell’Ecosistema Automotive Italiano. I dati raccolti hanno cercato di dimostrare come stesse cambiando il mondo della mobilità nel Belpaese, cercando di chiedere alle varie imprese che si occupano di vendita di automobili come vedono queste novità.
Naturalmente i cambiamenti in atto spaventano qualcuno, anche perché le industrie hanno dovuto rinnovare profondamente i macchinari e la produzione, comportando così ingenti spese sul mercato. I risultati in termini di vendite inoltre non sono ancora propriamente brillante, ma a quanto pare il futuro è sempre più roseo.
Infatti il sondaggio ha evidenziato come l’83,2% delle imprese sono convinte che il passaggio a una produzione elettrica avrà dei risvolti positivi, o almeno nulli, rispetto alla situazione attuale. La sensazione è quella che non si andrà a intaccare il lavoro di operai e dirigenti e anche il pensiero sugli stipendi è ampiamente positivo, con il 79,3% che ritiene che ci saranno degli aumenti o comunque un salario invariato a quello odierno.
In prospettiva è chiaro come ci saranno una serie di migliorie che porteranno anche a molti nuovi posti di lavoro. Chi dovrebbe presentare i maggiori benefici in questi termini sarà la Lombardia, che entro il 2027 dovrebbe presentare un aumento del 6,3% dell’occupazione in questo settore. Subiranno invece un netto calo le Regioni del Nord-Est, dunque Veneto e Friuli Venezia-Giulia con un calo del 4,3%, e il Sud, con una diminuzione del 3,5%. Tra i dati risulta ancora chiaro come sarà importante attuare anche una seria modifica della fiscalità, con questo aspetto che è condiviso dal 65% delle imprese intervistate.
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