Con la pausa invernale in corso si sprecano le illazioni sulle monoposto della scorsa stagione. In F1 i sospetti non sono mai mancati.
La Red Bull Racing ha dominato il campionato 2023, conquistando 21 GP sui 22 disponibili. Un dominio schiacciante che è iniziato già nella primissima tappa in Bahrain ed è proseguito sino all’ultima tappa di Abu Dhabi. Gli avversari in alcuni weekend si sono, leggermente, avvicinati, al tre volte campione del mondo olandese, ma solo Sainz è riuscito a batterlo al volante della Ferrari SF-23.
Proprio il passo falso di Max Verstappen e della RB19 sul tracciato di Singapore ha creato grandi illazioni sulla regolarità della monoposto austriaca. Le nuove regole in corso d’opera sono sembrate quasi un correre ai ripari, a causa di irregolarità precedenti. Nicholas Tombazis, direttore monoposto della FIA, ha fatto il punto sulla stagione 2023 di Formula 1 con un ristretto gruppo di media.
Vi sono state analisi approfondite, come riportato su AS, su tutte le sfide che hanno dovuto affrontare i 10 team di F1. Le differenze tra le vetture, in teoria, sarebbero dovute risultare minime a partire dal 2022. Si temeva una standardizzazione tra le varie monoposto e, invece, ciascun top team ha presentato una interpretazione diversa di auto ad effetto suolo. La Ferrari ha scelto una strada che si è poi rivelata fallimentare. Le soluzioni tecniche presentate sulla F1-75, inizialmente, sembravano poter essere vincenti.
I primi weekend del campionato 2022 avevano messo in mostra performance ed affidabilità della Rossa, a differenza della RB e della Mercedes, ma con il passare delle settimane l’estro di Adrian Newey ha creato un gap enorme. Secondo Tombazis la differenza, ad oggi, la fa Max Verstappen con la sua RB19. Senza il campione di Hasselt assisteremo a gare molto combattute che sarebbero potute essere vinte dai driver della McLaren, così come dai ferraristi o dai driver britannici della casa della Stella a tre punte, senza dimenticare Fernando Alonso su Aston Martin.
Il reparto tecnico della FIA è consapevole che l’aria sporca ha reso più difficile seguire altre vetture con le wing car moderne. Quello che doveva essere un tratto di forza delle attuali monoposto, invece, è diventato un grosso limite. Nel 2023 ci sono state alcune lacune nel regolamento che non state gestite, rendendo ancor più difficile effettuare sorpassi senza l’ausilio del DRS.
“Ci sono alcune falle nel regolamento tecnico che non è stato possibile colmare in tempo, come la piastra terminale dei parafanghi anteriori e la zona attorno alle ruote. Queste sono zone che rendono più complicato seguire la monoposto. Le scie di condensazione, la capacità di seguire una vettura, sono peggiorate rispetto al 2022, ma sono comunque migliori rispetto al 2021“. Si cerca di guardare al futuro con ottimismo perché non ci saranno più scappatoie legali attorno all’ala anteriore.
Questo, però, vuol dire che fino ad oggi alcuni team si sono avvantaggiati con soluzioni sull’anteriore irregolari. Negli ultimi mesi, la FIA ha limitato attraverso direttive tecniche la libertà delle squadre circa la flessibilità di alcuni componenti aerodinamici, compreso il pavimento o l’ala anteriore. L’Aston Martin, ad esempio, ha fatto dei passi indietro evidenti. Ecco perché sono aumentati i sospetti su vetture non conformi al regolamento nella prima parte di campionato. Difatti la AM è passata da sette podi fino a giugno, a solo uno da allora sempre con il numero 14.
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