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Il clone della Dacia Duster che non vedrete mai: l’avevano fatta identica

Sembra veramente un clone della Dacia Duster, ma in commercio non lo vedrete mai. E’ davvero un mezzo singolare.

La Dacia Duster è senza la minim aombra di dubbio uno dei veicoli più apprezzati in assoluto negli ultimi anni. Un veicolo molto conosciuto e che ha contribuito a rendere ancora più grande e conosciuta la Dacia, azienda rumena di altissimo spessore internazionale.

Dacia Duster (motori.derapate.it – Pixabay)

Quello che vedremo all’interno di questo articolo, però, è un qualcosa di decisamente più particolare. Ricorda moltissimo la famosa Duster, ma si tratta di un progetto mai venuto a galla. Ci riferiamo all’autovettura che, se tutto fosse filato liscio come l’olio, sarebbe facilmente divenuta la nuova Lada Niva.

Venne annunciata in maniera seria e concreta nel 2021, ma poi andò tutto a rotoli. Cos’è successo? In questo articolo lo scopriremo, annotando ancora una volta quanta rilevanza può avere per l’automobilismo ciò che accade nel mondo a livello politico, sociale ed etico.

Nuova Lada Niva naufragata: ecco perché

Sappiamo tutti molto bene che il conflitto fra Russia e Ucraina purtroppo è una drammatica quanto solida realtà anche a fine 2023. Non molti però sanno che se non ci fosse stato alcune vetture avrebbero facilmente preso vita. Come la nuova Lada Niva…targata Dacia Duster. L’auto di cui vi stiamo parlando sarebbe diventata la sorella gemella della Duster. Un modello che AvtoVAZ aveva svelato nel 2018 e che è velocemente naufragato nell’abisso più totale a causa della guerra in Ucraina. Si chiamava Lada 4X4 Vision Concept. Le linee sono effettivamente molto simili.

Dacia Duster (motori.derapate.it – Dacia)

Soprattutto la parte frontale dell’auto fa pensare eccome alla Dacia Duster. Il piano che doveva collegare la Romania e la Francia alla Russia era chiaro: AvtoVAZ doveva rafforzare i rapporti con il Gruppo Renault – specialmente sul territorio russo – e venne valutato concretamente l’impiego di un nuovo progetto volto a ridurre i costi produzione. L’obiettivo era quello di realizzare un design pulito, fluido e semplice e economicamente vantaggioso; passaggio da 4 piattaforme ad una sola, da 18 tipi di carrozzeria a 11 e aumento notevole della produzione media annessi e connessi.

Il piano avrebbe previsto anche la revisione di una gamma di prodotti competitiva e addirittura l’ingresso nel Segmento C e l’introduzione di 7 modelli sul mercato entro il 2025: 2 nel Segmento C. Sarebbero stati rivisti i modelli iconici della Lada Niva e utilizzate le capacità tecniche maggiori di Renault. La nuova Lada Niva, peraltro, sarebbe stata dotata di un propulsore a GPL. Ad un mese dal 2024, tutto questo rimane solo un lontano ed amaro ricordo.

Christian Camberini

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