Pronte ad arrivare in Italia un altro tipo di auto giapponesi, che si caratterizzano per forme decisamente diverse rispetto a quelle ordinarie.
Continua ad aumentare le vendite di auto in Europa e in Italia. Nel nostro mercato, numeri anche a doppia cifra per le immatricolazioni, con i marchi del Vecchio Continente ed americani sugli scudi. Ma continuano ad avere una quota importante anche le aziende asiatiche. Chi è messo meglio è il gruppo Toyota, che ha visto salire le vendite in maniera importante, seguito da Nissan, Suzuki e Honda. E per il 2024 preparano i marchi giapponesi un vero e proprio assalto al mercato italiano.
Non solo infatti ci saranno modelli classici, ma anche quelli che tanto vanno in voga in Giappone, le famose kei car. Si tratta di veicoli leggeri caratterizzati da specifiche definite per legge relative alle dimensioni, alla cilindrata e alla potenza del motore. Molto diffuse dal secondo dopoguerra, queste mini auto sono diventate oggi una parte importante del mercato locale, tanto che rappresentano oltre un terzo delle immatricolazioni complessive nel Paese.
Hanno forme molto particolari, squadrate, tanto da somigliare quasi a delle scatole o dei piccoli container con le ruote, ma dentro offrono ogni tipo di comfort. Ma soprattutto sono pratiche ed è per questo che sono adorate dal pubblico giapponese. E ora sperano di poter conquistare una piccola fetta anche in Italia.
Il nome kei car deriva da keijidosha, ovvero “veicoli a motore leggero”. E sono davvero delle auto in miniatura quelle giapponesi, pronte a invadere il nostro mercato. I marchi nipponici credono di poter avere successo, anche perché queste vetture promettono facilità di movimento nel traffico e nel trovare posteggio nelle nostre città così caotiche.
In un settore come questo non possono non essere al top marchi come Honda e Toyota. La prima vuole portare la sua nuova generazione della N-Box in Italia. E’ tra le più vendute in Giappone e si caratterizza per un motore V-Tec, disponibile in una versione aspirata da 58 CV o in versione Turbo da 64 CV, con un costo che si aggira sui 10mila euro. La seconda invece punta sulla Pixis Joy, che presenta una varietà importanti di colorazioni e un motore a tre cilindri, sia aspirati che turbocompressi, con potenze di 50 o 63 cavalli, e il prezzo si non dovrebbe discostare da quello della concorrenza.
Altro prodotto di sicuro interesse e dal design più “europeo” è la Sakura di Nissan, che offre un’autonomia di 180 km con un solo pieno, promette tre modalità di guida (Eco, Standard, Sport) e un sistema di parcheggio automatizzato ProPILOT Park, con un costo però che lievita fino a 13mila euro. Tra le auto giapponesi in ascesa c’è la Suzuki Spacia, che si presenta con un motore da 60 CV e può essere dotata di trazione a due o quattro ruote motrici. Mitsubishi invece si presenta con la Delica , che si caratterizza per il suo comfort interno e la tecnologia, oltre a un motore mild hybrid. Occhio infine alla Move di Daihatsu, che presenta linee più rotonde rispetto alle classiche kei car, e alla Lapin, vettura Manga per eccellenza.
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