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Auto

Torna il mito dell’automobilismo, appassionati in delirio: la notizia è una manna

A volte ritornano. Le leggende del passato hanno un fascino inimitabile. Ecco una vecchia icona come è tornata in vita, grazie alla tecnologia attuale.

Modernizzare spettacolari supercar old school non è solo un esercizio di stile, ma anche un modo per rendere più facile la fruibilità di mezzi unici che non potranno più circolare. Il restomod, non a caso, stanno iniziando a spopolare in tutto il mondo. C’è la volontà anche di non perdere una tradizione che, negli ultimi anni, si è assolutamente dispersa in una omologazione inquietante.

La leggenda torna a ruggire – motori.derapate.it

I costruttori di un tempo erano dei geni che facevano a gara per allontanarsi dai canoni classici. Si cercava di elaborare auto uniche. Pensate a quanto fossero diverse le Ford dalle Lamborghini o dalle Ferrari. Tra le vetture tradizionali italiane e quelle inglesi c’erano nette linee di demarcazione, lo stesso si potrebbe dire per le tedesche e le giapponesi. Oggi c’è una contaminazione tra i vari marchi, dettata anche dalla necessità di fare affidamento su piattaforme condivise.

Il concetto dell’artigianalità si è perso. Un personaggio come Caroll Shelby oggi sarebbe visto come un alieno. Da pilota di vetture estreme a Le Mans a costruttore di auto iconiche come la Cobra. Quest’ultima, in una prima fase, venne commercializzata con varie denominazioni. Da Shelby A.C. Cobra divenne A.C. Cobra e infine Ford Cobra. Il legame tra Shelby e la casa dell’Ovale blu è cosa nota per gli appassionati. Sotto il cofano, infatti, era montato un potente motore Ford V8 con una carrozzeria del peso di soli 1311 kg.

La Cobra sembrava uscita da un circuito, unendo l’agilità nei tratti misti delle leggere vetture britanniche alla potenza dei motori americani. Il risultato fu una bomba che riuscì a mettere i bastoni tra le ruote a tantissimi competitor. Su consiglio di Phil Remington, capo progettista della Shelby American, la Cobra abbandonò il sistema di sospensioni a balestra per una configurazione a doppi triangoli. La vettura prese parte al campionato SCCA del 1966 nella classe A.

Il fascino della Cobra

I primi modelli della Cobra sono, praticamente, introvabili. A grand richiesta tornerà a disposizione la nuova AC Cobra. Si tratta di una replica pensata per facoltosi proprietari che non vogliono rinunciare ad un carico di modernità, facendo affidamento sulla leggendaria carrozzeria della vettura di Shelby. Lo stile del nuovo modello è, sostanzialmente, quella dell’antenata.

Ecco la nuova Cobra – motori.derapate.it

Il telaio in alluminio garantisce una solidità maggiore e accoglie cerchi da 21 pollici con mescole Michelin Pilot Sport 4S di serie, consentendo anche una maggiore traspirazione al potente V8 5.0 litri. E’ derivato dal Coyote Ford della Mustang che in versione aspirata sprigiona 460 cavalli, mentre in quella volumetrica ne offre ben 640, con 780 Nm di coppia. A livello di trasmissione si può optare tra un 6 marce manuale e un 10 marce automatico. L’abitacolo è molto simile a quello della Cobra originale in alto, con l’aggiunta di pelle, alluminio e uno schermo touchscreen. Date una occhiata anche al video del canale LovejoyProductions.

Le prestazioni? La nuova Cobra raggiunge da ferma i 100 km/h in appena 3,4 secondi, toccando i 277 km/h. Un bolide impressionante che sarà, comunque, a tiratura limita (250 unità). I puristi che hanno a disposizione 280mila euro per versione aspirata saranno felici, mentre per la volumetrica ci vorranno 300mila euro. A disposizione servosterzo elettrico, controllo di stabilità, ABS e dischi dei freni da 394 mm all’anteriore e varie modalità di guida.

Davide Russo

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