In casa Red Bull si pensa a realizzare l’auto perfetta, dal momento che la RB19 aveva un piccolo difetto. Ecco i dettagli.
Siamo ormai a meno di due mesi dal via del mondiale di F1 targato 2024, quello nel quale Max Verstappen e la Red Bull cercheranno altre conferme. Il team di Milton Keynes sta dominando con le auto ad effetto suolo, per merito della geniale interpretazione di Adrian Newey, che su questo aspetto aveva realizzato anche la sua tesi di laurea, da profondo cultore delle wing car.
La Red Bull RB19 è stata una vera e propria opera d’arte, e già ai test di Sakhir di quasi un anno fa si era capito che non avrebbe avuto alcun rivale. La RB20 potrebbe essere ancor più forte, anche perché uno dei probabili obiettivi di questa nuova monoposto è quello di sistemare un difetto presente su quella dello scorso anno.
La Red Bull RB19 è stata, a conti fatti, l’auto più forte della storia della F1, con 21 gare vinte su 22 disputate, ed una superiorità tecnica mostruosa nei confronti della concorrenza. La differenza maggiore la si vedeva in configurazione di passo gara, con la Ferrari che, ad esempio, ha ottenuto diverse pole position, ma che poi sul lungo run si beccava distacchi compresi tra il mezzo secondo ed il secondo, così come accadeva con le altre squadre.
Tuttavia, pare che la RB19 un piccolo difetto ce lo avesse, ovvero la performance nelle curve lente. La conferma ci arriva dal fatto che sui tracciati cittadini la superiorità di questa monoposto fosse molto meno netta, ed a Singapore, infatti, Ferrari, Mercedes e McLaren si sono dimostrate più performanti, mentre a Monte-Carlo è stato Max Verstappen a fare il fenomeno, su una pista dove le rivali erano vicine.
L’olandese ha infatti sottolineato questo aspetto parlando alla stampa: “Sui circuiti cittadini non siamo per niente stati nelle migliori condizioni, e con questo intendo il nostro comportamento sui dossi, sui cordoli e nella percorrenza delle curve lente. Non è un problema enorme per noi, ma è chiaro che in questo aspetto possiamo fare molto di meglio. La RB19 non era in grado di assorbire gli urti come alcune delle nostre rivali, e nelle curve lente non eravamo così superiori come nelle veloci“.
A questo punto, ci sarà da capire quello che sarà l’approccio della Red Bull al nuovo progetto, che ormai è in fase di assemblaggio. Adrian Newey potrebbe aver deciso di evolvere il concetto senza rompere l’equilibrio trovato lo scorso anno, oppure, e conoscendo il suo perfezionismo non è affatto da escludere, potrebbe aver deciso di mettere le proprie mani anche su questo piccolo difetto, nel tentativo di eliminarlo, senza compromettere la velocità nelle curve veloci.
L’obiettivo della RB20 potrebbe essere quello di diventare la macchina perfetta, ovvero quella priva di punti deboli ed in grado di schiacciare la concorrenza senza alcuna pietà. Tra poco più di un mese, con i test invernali in programma in Bahrain, avremo le prime risposte, anche se su quella pista di curve lente ce ne sono ben poche.
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