Quanto può durare la riserva del carburante dopo l’accensione della spia, non è una domanda banale. Qualche indicazione.
Quando si accende la spia della benzina si delineano delle tipologie di automobilisti che si confrontano con questa situazione abbastanza comune. C’è chi, preso dalla fretta e dal timore di fermarsi improvvisamente lungo la strada, si affretta verso il distributore, rifornendosi al primo incontrato.
Ci sono poi gli automobilisti che pensano di conoscere a tal punto le caratteristiche della vettura, da continuare a guidare senza fermarsi, certi di avere la situazione sotto controllo. Ognuno affronta questa situazione secondo le sue attitudini al volante e secondo la propria personalità. Ambedue le modalità possono essere considerate corrette (a patto di non restare a piedi), ma occorre sempre valutare le condizioni in cui ci si trova.
Spia del carburante accesa, quanto dura la riserva
Rispetto a questa situazioni, non si può indicare un valore definitivo della strada che su può percorrere quando si è in riserva. Si possono indicare il modo orientativo circa 40 chilometri, ma si tratta di una stima. Le valutazioni devono considerare diverse variabili. Ci sono però delle indicazioni pratiche, sempre valide, per questa situazione che si possono seguire.
Nel caso si voglia raggiungere al più presto un distributore si possono innanzitutto seguire le indicazioni dello smartphone, valutando semplicemente qual è il percorso migliore e la stazione di servizio più vicina. È buona norma poi rallentare per limitare i consumi. Intorno ai 50 chilometri orari può essere un giusto compromesso, tenendo a mente che in alcune circostanze velocità troppo basse non sono sicure, come in autostrada.
Oltre la velocità occorre contenere le accelerazioni, spegnendo l’aria condizionata, tutti i dispositivi elettrici, lo stereo, la ricarica del cellulare, perché il consumo di carburante è correlato alla chiamata del carico elettrico e alla tensione generata dall’alternatore. Tanto maggiore la tensione, tanto aumenta lo sforzo del motore e di conseguenza il consumo di benzina.
Altra accortezza chiudere i finestrini della vettura per una minore resistenza al vento e un migliore profilo aereodinamico. Ma non c’è solo lo stile di guida o la presenza degli accessori elettrici a determinare i consumi di carburante e quindi la riserva. La sua durata dipende anche dalle dimensioni del serbatoio, dal percorso, dal traffico, dal carico dell’auto.
A questo punto si può dire che una media di riserva è di 45 chilometri, con quantità maggiori per le vetture più grandi, in alcuni casi fino a 120 chilometri. In conclusione, bisogna aggiungere che guidare in riserva crea sempre problemi alla vettura, con i depositi e le scorie che si sollevano dal serbatoio e con danni per iniettori e pompa del carburante.