La Stellantis ora trema e rischia: il Governo Meloni interviene, le parole del ministro Urso sono un monito all’azienda
Il gruppo Stellantis nel mirino del Governo italiano. L’annuncio è arrivato dallo stesso ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a margine della manifestazione di Atreju, fondata dall’attuale premier Giorgia Meloni.
Il gruppo è nato dalla fusione tra FCA e PSA e si sta riorganizzando in vista del futuro; diverse le novità che diventeranno esecutive nel corso dei prossimi anni. Ed alcune, soprattutto per quanto riguarda la produzione di nuovi veicoli, hanno messo in allarme il Governo e, prima ancora di esso, i sindacati che lavorano nel campo dell’automotive.
Già abbiamo saputo come la nuova Panda, il B-Suv che nascerà nel 2024, non sarà prodotta in Italia; una scelta che ha alzato la tensione senza alcun dubbio, con l’allarme già scattato tra le associazioni e pur al Ministero, che valuta con attenzione le mosse del gruppo. Il rischio, infatti, è che possa calare la produzione di veicoli in Italia, sfruttando altre fabbriche in Paesi dove il costo della manodopera è più basso.
Stellantis, il ministro Urso “avverte” Stellantis: cosa sta accadendo
Al ministero delle Imprese e del Made in Italy si è già tenuto un tavolo sullo Sviluppo Automotive a cui ha partecipato anche Stellantis oltre alle organizzazioni del settore. Il gruppo, nell’incontro, ha nuovamente confermato l’intenzione di produrre in Italia un milione di veicoli. Un numero su cui vigilerà l’Esecutivo.
“La prossima settimana, proprio per verificare gli investimenti di Stellantis in Italia, vi saranno tre riunioni, una per ogni stabilimento, del tavolo Automotive” le parole del ministro Urso che ha voluto anche lanciare un segnale a Stellantis. L’obiettivo del governo, d’altronde, è portare in Italia altre case automobilistiche in grado di poter realizzare poco meno di mezzo milione di autoveicoli.
D’altronde basti pensare come nel 2022 siano state prodotte 457mila auto a fronte di una immatricolazione di quasi un milione e mezzo. Da qui la decisione di provare ad attirare altri due o tre costruttori nel nostro Paese. La maggior parte di queste registrazioni, peraltro, sono arrivate su modelli prodotti fuori dai confini nazionali da parte di Stellantis.
Nell’analisi a tutto tondo, Urso ha anche spiegato come gli incentivi stanziati dal governo per l’acquisto di nuove vetture abbiano portato solo al 20% del totale delle auto costruite nel nostro Paese. Una situazione che cambierà perché sembra proprio che il Governo abbia intenzione di dare priorità alle auto prodotte in Italia per quanto riguarda gli incentivi.