Dopo solo due giorni dal via, primo grave incidente alla Dakar, la corsa più difficile del mondo. Ferito un pilota in maniera importante.
Se c’è una corsa che più di tutte attira l’attenzione di piloti di qualsiasi tipo, quella è la Dakar. Definirla pericolosa è poco. Si tratta di una delle corse nel deserto più complicate di sempre, la madre di quelle fuoristrada, con quasi 10 mila km in cui a ogni metro si rischia tantissimo, che si guidi un’auto o una moto. La sabbia nasconde insidie a non finire, e forse è per questo che per tutti è una corsa epica, che va fatta almeno una volta nella vita, sfidando le proprie paure.
A far nascere questa gara mitica è stato un pilota di nome Thierry Sabine, che si perse nel deserto libico a bordo della sua moto durante il rally Abidjan-Nizza. Un evento che lo ispirò nella creazione di un nuovo evento ancor più estremo, in un territorio inospitale ma con paesaggi mozzafiato e su terreni decisamente pericolosi.
Dal 1978 al 2008 si è corsa la Parigi-Dakar, poi lo spostamento per motivi di sicurezza in Sudamerica e poi in Arabia. Qui si sono scritte pagine memorabili di sport. Ma anche momenti decisamente molto tristi. Perché tracciati del genere, pieni di trappole, sono costati la vita a tanti piloti. Dal 1979, 78 persone sono morte durante la corsa. Tra i 33 concorrenti morti, 25 erano motociclisti, 6 gareggiavano in auto, 1 su un camion e 2 addirittura sono morti a causa del conflitto locale tra i ribelli. In totale però tra piloti, tecnici e spettatori sono ben 77 quelli deceduti nel corso dei decenni.
Dakar, di nuovo un pilota in fin di vita
E anche la gara del 2024 è stata già funestata da un grave incidente. Coinvolto lo spagnolo Carles Falcon, pilota di moto del team TwinTrail, caduto durante la seconda tappa e ricoverato subito in ospedale. L’uomo ora è in coma farmacologico nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Riyad.
Il 42enne era impegnato sulla tratta che da Al Henakiyah porta ad Al Duwadimi ed è stato vittima di una caduta molto grave, con il pilota che lo seguiva che è riuscito a dare l’allarme per i soccorsi. Sottoposto a controlli, sono state evidenziate oltre all’edema cerebrale, per il quale si è resa necessaria un’operazione d’urgenza e la frattura della vertebra cervicale C2, anche la frattura del polso sinistro, di una clavicola e di ben cinque costole.
La fase è decisamente complicata e per questo l’operazione alla vertebra cervicale C2 è stata rimandata perché la priorità è riuscire a risolvere l’edema cerebrale. Il caso vuole che due anni fa il compagno di team, anche oggi al via, Isaac Feliú, rimase in coma per un grave incidente ma riuscì poi a rimettersi. Vista però la gravità della situazione, il team ha deciso di abbandonare la corsa, per concentrarsi solo sulle condizioni di salute del proprio pilota.