Quale Urus, il primo SUV di Lamborghini è questo: lo ricordano in pochi

La Lamborghini ha puntato con decisione al settore dei super SUV di lusso. Tutto è nato da un modello voluto da Ferruccio in persona.

La casa di Sant’Agata Bolognese oggi ha sfruttato il know-how di Porsche e Audi nel settore delle vetture a ruote alte a trazione integrale. La Lamborghini, infatti, da oramai più di 25 anni fa parte del Gruppo Volkswagen, avendo accresciuto i propri fatturati con il lancio della Urus. Sul piano dell’immagine la casa emiliana ha aumentato il valore percepito dagli appassionati del brand.

Il primo SUV di Lamborghini
Fuoristrada Lamborghini (Media Press) motori.derapate.it

Chi si avvicinava prima, esclusivamente, alle supercar del Toro ha potuto apprezzare anche il modello a ruote alte, validissimo anche per una famiglia. Il design estremo del bolide 4X4 della casa di Sant’Agata Bolognese è un perfetto mix tra la sportività estrema di una supercar ed un confortevole Sport Utility Vehicle. Il successo commerciale della Lamborghini ha spinto anche i competitor a presentare delle soluzioni alternative, seguendo un diktat diverso. La Ferrari ha lanciato la Purosangue, in attesa della rivoluzione alla spina, mentre la Bentley ha puntato sulla Bentayga, ma anche Maserati, Aston Martin e RR non sono rimaste con le mani in mano.

La moda dei super SUV di lusso è dilagata. Persino ai giovani vip sono incominciate ad interessare auto spaziose e veloci. L’animo racing della Lambo a ruote alte è diventato un simbolo di sportività. Si attribuisce al cantante Frank Sinatra, la frase: “Se vuoi essere qualcuno compra una Ferrari, se sei già qualcuno compra una Lamborghini“. Mai di più vero perché il fascino delle vetture della casa di Sant’Agata Bolognese continua ad influenzare anche i personaggi dello show-business. Del resto le prestazioni parlano da sole.

Il motore V8 bi-turbo della Urus è in grado di erogare 650 cavalli e ben 850 Nm, con performance da supercar. Lo 0 a 100 km/h è coperto in appena 3,6 secondi, mentre la top speed è di circa 300 km/h. Il SUV ha un peso ingente, superando abbondantemente le due tonnellate, ma grazie ai differenti settaggi può essere guidato in tanti modi in base alle varie esigenze. La versione S è ancora più potente rispetto al modello base.

Lamborghini, l’importanza della LM 002

A differenza di altri brand che si sono dovuti, completamente, reinventare il brand di Ferruccio aveva stretto legami con lo sterrato. E’ cosa nota che l’imprenditore agricolo avesse una particolare predilezione per i fuoristrada e decise di promuovere la produzione di due robusti bestioni come la LM 001 e LM 002. Quest’ultima fu commercializzata dal 1986 al 1993.

Lamborghini, l’importanza della LM 002
Il design della Lamborghini LM 002 (Media Press) motori.derapate.it

L’idea fu innovativa, cavalcando un trend che anche con Hummer H1 ed H2 ha dato grossi risultati. I fuoristrada emiliani sembravano usciti da uno scenario di guerra, spostando il focus dalla concezione purista di sportive ad una mentalità fuoristradistica. Date una occhiata al video in basso di Top Gear. Già ai tempi Jeep, Land Rover Mercedes e tanti altri brand erano super competitivi nel settore.

La Lamborghini LM 001, e la precedente Cheetah del 1977, nata per rispettare specifiche tecniche dell’esercito americano, avevano aperto la strada alla più evoluta LM 002. Quest’ultima montava un motore V12 da 5167 cm³ e 420 CV, abbinato ad un cambio manuale a 6 rapporti più riduttore e alla trazione integrale permanente con 3 differenziali. I consumi sarebbero folli con i prezzi attuali della benzina, con 2600 kg di peso a vuoto e la capacità del serbatoio di 160 litri.

La percorrenza media si attestava intorno ai 5 km con un litro, ma in caso di percorso impervio si scendeva anche sotto quel dato. La LM002 raggiungeva i 208 km/h e aveva una accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,8 secondi. Era in grado di trainare un carro armato. La carrozzeria fu prodotta dalla ditta basca Irizar, specializzata nell’allestimento di autobus. La mastodontica vettura del Toro, soprannominata Lambo Rambo perché uno dei proprietari era stato Sylvester Stallone, purtroppo non prese parte alla Parigi Dakar, come nei programmi iniziali.

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