La Polizia Stradale è sempre più impegnata nei controlli sulle nostra strade: arriva un nuovo strumento per rilevare le infrazioni
Tempi duri per i “furbetti” in auto. Il Governo ha inasprito ulteriormente le norme del Codice della Strada e, con esse, ha soprattutto aumentato gli importi delle multe per le infrazioni più gravi, quelle che possono costare anche la vita in caso di incidenti.
Una vera e propria stretta, quasi necessaria visti anche i tantissimi casi sulle nostre strade ed autostrade; vittime giovani e meno giovani coinvolte o protagoniste di spaventose incidenti in cui perdono la vita anche persone innocenti. Ed ovviamente la stretta riguarda anche e soprattutto la “forza lavoro” in campo messa a disposizione e la tecnologia a disposizione di essa.
I controlli della Polizia stradale sono avvalorati anche da strumenti tecnologici sempre più avanzati, in grado di rilevare ogni tipo di infrazione. Sulle nostre autostrade, oltre ai famosi autovelox, sono ormai già da tempo in funzione i “tutor”, in grado di rilevare la velocità media del veicolo in un tratto determinato (compreso tra 10 e 25 km) e procedere con la multa in caso questa sfori il limite. Presente sulla A1, la Napoli-Milano, è uno strumento davvero efficiente, al pari del “Vergiulius”, un tutor più avanzato che rileva sia la velocità media che quella istantanea. Questi, a differenza del tutor, non ha sensori ma solo portali e telecamere.
Polizia Stradale, arriva lo Street Control: come funziona
Una vera e propria guerra, quindi, a chi eccede con il limite sulle strade ma tolleranza zero anche per i veicoli che sono sprovvisti di revisione e copertura assicurativa. Ed uno degli strumenti innovativi per identificare questo tipo di irregolarità è lo Street Control.
L’apparecchio in questione in pochissimo tempo riesce a verificare un numero davvero considerevole di targhe, dando le risposte necessarie agli agenti che possono accertare presso le Banche Dati della Polizia il tutto. Lo Street Control adotta la lettura ottica della targa ed individua anche i prestanome, soggetti che in cambio di pochi soldi hanno ceduto i propri dati senza essere a conoscenza della destinazione delle auto di cui sono intestatari.
Ben 34 – spiega la Questura d Monza e Brianza, lì dove questo strumento è molto utilizzato – le contestazioni in tal senso relative all’articolo 94 bis del Codice della Strada. La violazione di tale articolo costituisce un vero e proprio reato ed è punito con una contravvenzione che può variare dai 543 ai 2.170 euro.