Le telecamere ai semafori quando sono in funzione aumentano il rischio di andare incontro a una multa. Attenzione, è però possibile sapere prima se si corre questo rischio.
Prendere una multa non piace certamente a nessuno, proprio per questo quando ci si mette al volante si deve cercare di essere prudenti, in modo tale da non causare pericoli a se stessi o agli altri. Nonostante questo, si può sempre incappare in una piccola distrazione, magari perché ci si rende conto di essere in ritardo e ci si rende conto solo dopo di avere commesso una scorrettezza.
In genere si sa bene che passare con il rosso sia sbagliato, proprio perché si può correre il rischio di fare un frontale, con tutte le conseguenze che tutto questo può comportare. Questa non è però l’unica circostanza in cui si può incappare in una sanzione, specialmente se sono in funzione le telecamere ai semafori.
Occhio alle telecamere ai semafori: farla franca è difficile
E’ in crescita il numero di strade in cui sono in azione le telecamere ai semafori, volte a garantire maggiore sicurezza quando si deve attraversare un incrocio. Non si dovrebbero infatti considerare questo tipo di strumenti come qualcosa volto esclusivamente a fare cassa, nonostante questa possa essere l’opinione che va per la maggiore.
Dispositivi simili sono in funzione soprattutto in città e sono pensati per far veicolare meglio il traffico ed evitare che si possa attraversare la strada senza pensarci troppo ed evitando di dare la precedenza quando dovuto, cosa che invece accade spesso nelle rotatorie. A differenza dei semafori “tradizionali”, in questo caso è possibile cogliere in flagrante anche i conducenti che oltrepassano la linea di stop. In molti casi questa non viene presa in considerazione, come se fosse di poca importanza, mentre serve proprio per comprendere dove sia necessario arrestare il veicolo.
Strumenti simili, conosciuti con il nome di T-Red, riescono a compiere una duplice funzione, grazie a un dispositivo a colori e uno ad infrarossi. Si riesce non solo a individuare la targa del mezzo, anche di notte o in condizioni di scarsa visibilità, ma anche a monitorare cosa accade quando il semaforo è rosso. Le possibilità di errore sono quindi davvero minime.
Se si spera di non essere “beccati” in caso di scorrettezza, non si può che sperare che la telecamera sia spenta. Ogni dubbio a riguardo può essere risolto senza grosse difficoltà. Il Codice della Strada, infatti, prevede che ci sia opportuna segnalazione, al pari di quanto accade per gli autovelox, così da non incorrere in fraintendimenti di alcun tipo. Questo vale anche nei casi in cui il semaforo risulta essere lampeggiante o giallo.
La sicurezza al centro di tutto
Troppo spesso, come accade per gli autovelox, si tende a pensare che le telecamere ai semafori siano state inserite non tanto per ridurre i pericoli, quanto per fare cassa. Un principio simile deriva proprio dalla possibilità di andare incontro a una sanzione non solo in caso di passaggio con il rosso.
Cercare di disciplinare la loro presenza su strada rappresenta quindi il modo migliore per evitare polemiche. A sottolinearlo è stato anche Girolamo Lacquaniti, portavoce dell’Associazione nazionale funzionari di polizia.
Le città che hanno deciso di adottare i T-Red sono sempre di più, ma se si vogliono evitare contestazioni è necessario ridurre i dubbi. “Non si devono mettere al primo posto gli interessi dei Comuni – ha dichiarato Lacquaniti a Today.it -, la loro installazione deve avvenire dopo avere analizzato dati oggettivi, come il numero di incidenti e la loro gravità. Solo se si ritiene necessario aumentare il livello di sicurezza si dovrebbe procedere. L’ideale sarebbe che ogni mossa venga decisa da un soggetto terzo, come il prefetto, al pari degli autovelox”.