La Formula 1 si prepara ad accogliere un cambiamento importantissimo: l’addio sembra ormai certo, che brivido per gli appassionati.
Tantissimi appassionati di Formula 1 sperano di assistere a una battaglia più serrata per il titolo iridato già in questo 2024. Tuttavia l’impressione è che bisognerà attendere il 2026 per vedere una svolta vera, come ha sottolineato Charles Leclerc in un’intervista di qualche mese fa. In quella stagione, infatti, entrerà in vigore il nuovo regolamento che andrà a cambiare la tecnologia delle power unit, ovvero i propulsori utilizzati dalle monoposto di F1.
Il cambiamento principale riguarderà la gestione dei motori e andrà a riguardare le specifiche in vigore ormai da dieci anni. Proprio nel 2014 era stato infatti deciso l’utilizzo dei propulsori per poi passare in seguito ai motori turbo-ibridi di categoria V6. Una mossa che all’epoca aveva l’ambizione di rendere la Formula 1 sempre più moderna e al passo con la tecnologia, diminuendo al tempo stesso le emissioni inquinanti.
Cosa cambia nel 2026? Tra due anni assisteremo alla rimozione definitiva della componente MGU-H per spingere in maniera ancora più significativa sulla componente elettrica della power unit. Proprio questo aspetto suggerisce la possibilità che nel prossimo futuro si assista a una sempre maggiore sostenibilità nella F1 che potrebbe portare all’abbandono definitivo dei motori a scoppio.
Formula 1 shock, l’addio è definitivo: cambiamento epocale
Le parole di Nikolas Tombazis, direttore delle monoposto della FIA, sembrano andare proprio verso questa direzione. Tombazis ha infatti spiegato che mentre il passo per il 2026 è stato ormai ampiamente definito, ciò che avverrà dopo è ancora oggetto di discussione: l’idea è quella di puntare su combustibili più sostenibili e sull’utilizzo dell’idrogeno, ma non solo. Tombazis afferma infatti che tra le ipotesi al vaglio c’è anche quella di affidarsi a un maggiore apporto dell’elettrico.
Tuttavia, lo stesso Tombazis mette in evidenza come l’eventuale eliminazione dei motori a scoppio in Formula 1 non possa essere risolutiva: attualmente, infatti, la parte di inquinamento dovuta a questa tipologia di motori è meno del 2% del totale. Per questo l’intero Circus è chiamato a ragionare sulle soluzioni da adottare per affrontare anche il restante 98%.
Ciò significa che bisogna ragionare “in termini di logistica, materiali, calendari e molto altro“, come ha tenuto a ribadire il direttore delle monoposto della FIA. Con l’introduzione di queste novità cambieranno anche i produttori di motori per la F1. Il debutto di Audi è ormai cosa nota, ma i rumors parlano anche di un ritorno di Honda e un possibile sbarco di Cadillac.